Quando si parla di Canapa e militari, il Dipartimento della Difesa (DOD) e i vari rami dell’agenzia hanno chiarito che c’è un uso che è off limits per i militari in servizio: il consumo di prodotti CBD derivati dalla Canapa.
In un precedente articolo abbiamo visto che l’Esercito degli Stati Uniti sta ufficialmente appaltando la produzione di 400.000 metri di tessuto contenente Canapa per le mimetiche dei propri cecchini.
Nel 2019, il Dipartimento della Difesa ha annunciato una politica che vieta a tutti i membri del servizio attivo e di riserva di utilizzare prodotti a base di Canapa, compreso il CBD. Il Dipartimento della Difesa ha ribadito più in generale che il CBD è vietato ai membri in servizio con svariati avvisi pubblicati nel 2020.
Circa un anno dopo la legalizzazione della Canapa a livello federale, l’Aeronautica militare ha inviato un avviso che, allo stesso modo, metteva in guardia dall’uso di prodotti a base di CBD che si trovano comunemente sul mercato. L’anno scorso una base dell’Air Force del Massachusetts ha comunicato ai piloti che avrebbero potuto subire un’azione disciplinare per il possesso di qualsiasi tipo di prodotto a base di canapa, anche se “per il proprio animale domestico”.
L’anno scorso, inoltre, i funzionari dell’esercito hanno dichiarato che i membri dell’esercito devono fare molta attenzione ai “panini miracolosi della nonna” (prodotti commestibili con contenuto di THC) che potrebbero contenere Marijuana.
La Marina, da parte sua, aveva inizialmente emesso un avviso nel 2018 per informare i ranghi che è vietato l’uso di prodotti a base di CBD e Canapa, indipendentemente dalla loro legalità. Poi, nel 2020, ha pubblicato una retifica. Il Naval War College si è spinto fino al punto di pubblicare all’inizio di questo mese un avviso in cui si dice che i membri possono bere la nuova bevanda energetica Rockstar, di proprietà della Pepsi, che contiene olio di semi di Canapa.
La Guardia Costiera invece ha dichiarato che i marinai non possono fare uso di Marijuana o visitare i dispensari legali dello Stato.
Un fattore che può aver influenzato queste politiche è che la Substance Abuse and Mental Health Services Administration ha pubblicato nel 2019 una guida per i coordinatori dei programmi antidroga delle agenzie federali, in cui si evidenziavano i timori che il THC venisse trovato nei prodotti a base di CBD e causasse il fallimento dei test antidroga. L’agenzia ha emesso un avviso aggiornato nel 2020, dopo che molti altri Stati hanno votato per la legalizzazione della Cannabis.
Nel frattempo, il Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti (VA) ha chiarito che non fornirà supporto per trattamenti che coinvolgano la Cannabis come parte di un nuovo programma di sovvenzioni volto a prevenire il suicidio tra i veterani.
La posizione del VA sulla Cannabis è stata una fonte di frustrazione costante per i sostenitori e le organizzazioni di servizio ai veterani che hanno spinto per una maggiore ricerca sul potenziale terapeutico di questa pianta. Sostenendo che i veterani militari possano trarre benefici unici dal trattamento con la Marijuana richiedono che ora il Congresso faccia qualcosa al riguardo.
Nel frattempo, il mese scorso un comitato chiave della Camera ha approvato due emendamenti che riguardano le questioni legate alla marijuana nei servizi armati.
La prima riguarda gli standard di condanna per la Cannabis secondo il codice militare. L’altro chiede uno studio guidato dal Dipartimento della Difesa sull’efficacia medica della Cannabis rispetto agli oppioidi per certe patologie.