Il TAR del Lazio ha sospeso, almeno per ora, il Decreto del Ministero della Salute del 27 giugno 2024, che inseriva il CBD tra i medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti. Questo è avvenuto grazie all’azione legale di ICI – Imprenditori Canapa Italia e presentata dagli Avvocati Dario De Blasi, Alberto Gava e Francesco di Prestige Legal & Advisory, che hanno portato davanti ai giudici una richiesta di sospensione del decreto.
Il giudice amministrativo ha riconosciuto che le argomentazioni avevano solidi fondamenti e che l’applicazione del decreto avrebbe causato gravi danni al settore della canapa industriale, mettendo in pericolo non solo le imprese, ma anche l’occupazione e l’economia del settore.
In pratica, la decisione del TAR ha sospeso gli effetti del decreto per evitare che gli operatori del settore potessero trovarsi a dover fronteggiare conseguenze penali pesantissime, legate all’accusa di reati in materia di stupefacenti, solo per aver trattato prodotti a base di CBD.
Durante il procedimento, il giudice ha preso in considerazione anche la relazione tecnica del Prof. Ciallella, esperto di medicina legale all’Università La Sapienza, che ha dimostrato come il CBD non crei dipendenza né abbia effetti psicoattivi, rendendo così insensata la sua inclusione tra le sostanze stupefacenti.
Questa è una grande vittoria per il settore della canapa industriale, che stava rischiando seri danni economici e sociali. Ora, il giudizio finale è atteso per il prossimo 16 dicembre, ma intanto la sospensione del decreto è un primo segnale positivo per chi lavora con il CBD e ne sostiene il valore nel panorama industriale e terapeutico.
